E’ con interesse che dobbiamo guardare alla foresta di Zuri. Si tratterebbe di una foresta tropicale dell’era Miocenica. Accadde allora che una tempesta di lapilli e ceneri dei vulcani vicini investisse la foresta tropicale che a contatto con quell’insolito turbinio di materiali, rimase pietrificata e nascosta all’occhio dell’uomo fin tanto che, qualche studioso non ne riconobbe l’importanza da un punto di vista naturalistico. Accanto alla foresta pietrificata crebbe il paesino di Zuri. Ma nel 1924, quando il lago artificiale venne riempito, non solo il villaggio venne sommerso, ma anche la foresta dovette salutare la luce del sole. Ma se il paese venne ricostruiti in una zona più alta, della foresta oggi noi possiamo intravedere solo pochi resti, per lo più sommersi. E’ fondamentale ricordare inoltre che buona parte del prezioso patrimonio è stato impunemente saccheggiato, tanto che a breve, si rischia di poter solo ricordare dell’eclatante creazione naturale. Ciò che non ha fatto il tempo, ha fatto l’uomo. Esiste la
possibilità di osservare parti dei tronchi della foresta pietrificata nel cortile della chiesetta campestre di Santa Maria Maddalena, nel paesino di Soddi, e altri nella chiesa dello Spirito Santo dove vegeta anche un magnifico e vecchissimo albero di bagolaro. Alcuni esemplari sono in mostra presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Cagliari.
Claudia Zedda
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